Sacerdotesse: le donne sacre della Napoli greca |
Sorelle - da “Frasario”
Sorelle. Sorelle.
Da molto non portate souvenir dal Capo
Di Buona Speranza … C’è forse un regno
della fiducia perduta…
C’è forse una biblioteca piena di parole
diaboliche…
Non è questo il tempo di sotterrare
I vostri cuori sotto il rovere più
vecchio del cortile!
Ogni parola, a copiarsi, fa una mescolata,
sognante preghiera. Siamo, chissà…
Siamo come i poeti
della Grande Patria,
Tutte tendini
e stoffa, siamo come camelie, siamo una furia di brine,
Come poche
stille di nero, allignate nel costato villoso del Falco Impazzito e
Apriamo
La
nostra sorveglianza inaspettate…
Qui pigiate da
Un bene afrodisiaco.
Sorelle,
Sorelle,
dentro il brodo di queste strade
La Piccola Stracciona bagna il telo
delle nostre mani,
Con lo stile della propria trafittura;
Priora del grande
boato della sua tragedia rock, calcata per la convenienza dell’Intero…
Ma ci frantumiamo
in un codice di rischio, la lonza - è - ai
- limiti - dello stagno!
Dare un tono alla pala d'altare è la prima
regola del cenobio –
Cos’è
accaduto? Non
Cogliete più fiori
dal giardino della Pubblica Armonia?
I nostri cinque minuti, gradino dopo gradino, sono
carene di un cerreto che dà l’utile all’Indaco Ultramarino,
Nel groviglio dei filamenti, la ragione di
una strada di specchi!
Le
folle hanno virgole imperative - legna , rasoio ,
Brace ,
acciaio; come sia
Un ventre untuoso somma di una libera cartamoneta.
Alta, orgogliosa, si misura la Bestiola Mansueta,
Nel
cuore stampato sopra a un torsello puerile,
Corrosioni ampliate con sovraccarico dei
nostri fumosi
Plotoni di usignoli. Ma oggi –
alt – l’Urna Unita
È priva di Talento…
La
decorazione delle zucche: il vostro secondo pensiero,
Bambine dal ganglio di lupa. Con panni marmorei
a voi il
Il Legno
Difficile per ognuno, amabili di quel ridarvi – in cambio di un riceversi nude,
In piedi … La
che terra attende il vostro amplesso
Ci si affaccia sui corridoi del pruneto ……arboree,
snelle , precoci.
Da tempo, da Tempo… con quel marciare di corsa
col sacco, sorelle –
La ricerca della Bellezza: la terza direttiva
Il Guardiano cammina in salita, eden dopo eden
dopo
Eden. La Parola che non va mai scritta, ovale del
legato frivolo che v’ha alberate a un’ernia
Aperta, non sarà scritta oggi. Voi conoscete ogni fossato
di folgore saturato di Linguaggio.
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