mercoledì 16 novembre 2016

Sorelle

Sacerdotesse: le donne sacre della Napoli greca

















Sorelle - da “Frasario”



              Sorelle. Sorelle.
          Da molto non portate souvenir dal Capo
      Di Buona Speranza … C’è forse un regno della fiducia perduta…
   C’è forse una biblioteca piena di parole diaboliche…
     Non è questo il tempo di sotterrare
             I vostri cuori sotto il rovere più vecchio del cortile!
   Ogni parola, a copiarsi, fa una mescolata, sognante preghiera. Siamo, chissà…
Siamo come i poeti della Grande Patria,
   Tutte tendini e stoffa, siamo come camelie, siamo una furia di brine,
Come poche stille di nero, allignate nel costato villoso del Falco Impazzito e
    Apriamo
   La nostra sorveglianza inaspettate…
 Qui pigiate da
 Un bene afrodisiaco.  
   Sorelle,  
Sorelle, dentro il brodo di queste strade
        La Piccola Stracciona bagna il telo delle nostre mani,  
 Con lo stile della propria trafittura;
Priora del grande boato della sua tragedia rock, calcata per la convenienza dell’Intero…
Ma ci frantumiamo in un codice di rischio, la lonza - è  - ai  - limiti  - dello stagno!
       Dare un tono alla pala d'altare è la prima regola del cenobio –
    Cos’è accaduto? Non
Cogliete più fiori dal giardino della Pubblica Armonia?
I nostri cinque minuti, gradino dopo gradino, sono carene di un cerreto che dà l’utile all’Indaco Ultramarino,
    Nel groviglio dei filamenti, la ragione di una strada di specchi!
 Le folle hanno virgole imperative -  legna , rasoio ,
Brace , acciaio; come sia
Un ventre untuoso somma di una libera cartamoneta. Alta, orgogliosa, si misura la Bestiola Mansueta,
 Nel cuore stampato sopra a un torsello puerile,
                 Corrosioni ampliate con sovraccarico dei nostri fumosi
                  Plotoni di usignoli. Ma oggi – alt – l’Urna Unita
                         È priva di Talento…

           La decorazione delle zucche: il vostro secondo pensiero,
   Bambine dal ganglio di lupa. Con panni marmorei a voi il  
Il Legno Difficile per ognuno, amabili di quel ridarvi –  in cambio di un riceversi nude,

In piedi … La che terra attende il vostro amplesso

   Ci si affaccia sui corridoi del pruneto ……arboree, snelle , precoci.
  Da tempo, da Tempo… con quel marciare di corsa col sacco, sorelle  
    La ricerca della Bellezza: la terza direttiva
 Il Guardiano cammina in salita, eden dopo eden dopo
 Eden. La Parola che non va mai scritta, ovale del legato frivolo che v’ha alberate a un’ernia
                Aperta,  non sarà scritta oggi. Voi conoscete ogni fossato di folgore saturato di Linguaggio.








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