domenica 30 giugno 2019

Fede nuova



































E  gli nega il cielo, e gli confuta l’assoluzione
costui che di cui imminente e l’risveglio.

*

Prete da due ostie, e poche canne d’organo pesate _ pure turate
da piccioni morti; e tiare polverose d’oro sconsacrato in sacrestia.
Tosse da incenso.  Dio mio, signori, presenti, conoscenti, fedeli,
non v’è grazia superiore all’illusione di una fede - pulpito di fuoco.
Qualsivoglia fede. Lo sapevano gli ecclesistici della pietra.
E i sacerdoti nei giardini di sabbie. Lo sa_ non volesse iddio_ il sottoscritto.
Ma la nostra è più superiore. Tossisce.  Una buona grazia in corteo. Cera.
In limine scopersi parabole ascose, occultate pel sangue che
non trovasse frutti e non lo zero tondo del guadagno, da portare in confrssione.
Per un po' di chiarità in questo nero delle una e un quarto del mattino. 
Fedelia, amici... aiutatevi.



*

È successo. Volgendo il capo a oriente, il richiamo della luce.
Ispirazione a sostentare le corsie della pazzia
ove i poeti vibrano lance di filo. E i preti traversano la strada - come gatti neri.