Milonga
E.
Belculfinè, Siracusa 2017-09-17
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Non
si nasconde, non si nasconde
come
il ragno scoperto sulla pietra liscia,
come
la seppia che si scorda di lanciare il suo nero
o
come
gli uomini, gli uomini del mondo,
che
vivono per le strade, dove piangono
o
ridono o giocano all’amore e con il peso.
Non
si nasconde la morte.
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E
come la morte non si estingue il canto dei poeti,
seduto
come un amico ad aspettarti
scendere
dal tram,
con
le carte in mano,
arriva
danzando.
E’
una milonga la morte, vestita
di rosso o di nero,
di rosso o di nero,
vestita
in bianco nei giorni di fiera,
con
gli occhi d’oro e le pietre che la schiacciano.
E
l’uomo si leva e scompare quando danza la morte
con
la cresta infuocata di gallo,
e
dice - in voi io apro una delle mie cento fontane,
andiamo.
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