lunedì 14 novembre 2016

Mogano


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Mogano - da "Futuro Semplice"

1
Ma Il bronzo delle ore raggranella
Coralli e mi assolve.
Settantadue capsule: un collier di
Cicli, ne conto il ritorno dell'onda - fase estasiata per il florilegio dei ciliegi -
Mi estinguo in un verso non evitabile, il tuo eroismo è qui, signora.
Spazio - cedi nell’abito - natura, incarnato -
Una vertigine della maschera che ho
Reclamato incandescente,
Po(po)lare, con la tiratura impensierita di un misero
Emblema caotico. Un frugare fra le ossa delle sfingi, Utòpie ferme agli occhi,
Alla stima di bimba intessuta, albergata.
Una povera vecchia grumi e stralci
Polvere di vie interminabili sopra la glassa dei gerani
Alla finestra dell’intelligenza, stagionale…


2

Sofia Ajram – Photographe

E qui sull’addiaccio
Ai piedi
Del tuo letto di brinata
Io mi sollevo, campo. Lungo il botro, emozione o dolore
O se un uccello col volo atterrito
Rema schernito da un lampo di luce al senza presenza, al raramente –
Per il miracolo del ranuncolo, il suo piombato urlo cupo
E lo strillo del
Cuore contro il seno - di gioie, sfarfallii
Ascendenti…

3
È statuaria la voce del carrubo, non sorge
Dall’amore manesco –
Basta il suo tocco per trasparire – sviste di vetri –
In quest’ora di lasciti e lumicini trasognati:
Viene da altrove, da dove io vidi la tenutaria libertà temere di aver
parlato troppo…

4
Entro mi cura il pigmento di una rinuncia nuova,
Signora capillare, nel denso sterpeto.

5
Additiva - che credi o è la sua gioventù anzitempo -
Un ridere, non so… l’occhiata svolta che si drizza…
Il caglio di magnolia ideale ne ha reso i crampi grumosi
E poco ancora s’allentano, che credi o è la sua gioventù anzitempo.




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