di Tiziano Bertoloni |
L'indifferenza – da “Bluff in-Versi”
(Anne Kussell 1983)
(Anne Kussell 1983)
1
La
grande sorgiva sullo spiazzo
Del terminal.
Del terminal.
Il capo
verso una volta di spini. Prova
Di tale sede illeggibile, mi sfuma nella falda la ridistesa ovatta dei colloqui,
O
Catene di Sirio, armate di verbi di riconsegna, O indie delle idee.
Ho visto treni spezzarsi, lo stesso ordine del
sole, un gesto d’ala nella
Vena di diaspro, il truccato giaietto del
Volo sottomarino.
Di tale sede illeggibile, mi sfuma nella falda la ridistesa ovatta dei colloqui,
O
Catene di Sirio, armate di verbi di riconsegna, O indie delle idee.
Ho visto treni spezzarsi, lo stesso ordine del
sole, un gesto d’ala nella
Vena di diaspro, il truccato giaietto del
Volo sottomarino.
La brina
afferra la tua branda – aperta, cavalcata
Fra i sopraccieli di un sonno puerile, tu …
Torna a bagnarsi il profumo della menta degli
Orti trafitti,
Infanzia di gemiti e di alzaie
A portare i nostri cimeli oltre la vaghezza ilàre che odora del tuo fiore,
Tu.
La terra balenava, era un corpo di prismi,
Se ben caldo il conto veloce dei ciottoli prima di sera.
Ritirare i velari, leve per sollevarti una formula di mondi…
Tu, popolo di ninfee che giochi a colpirmi i lembi della tenda, accampati
A flusso di ampi fianchi d’aria, noi…
Fra i sopraccieli di un sonno puerile, tu …
Torna a bagnarsi il profumo della menta degli
Orti trafitti,
Infanzia di gemiti e di alzaie
A portare i nostri cimeli oltre la vaghezza ilàre che odora del tuo fiore,
Tu.
La terra balenava, era un corpo di prismi,
Se ben caldo il conto veloce dei ciottoli prima di sera.
Ritirare i velari, leve per sollevarti una formula di mondi…
Tu, popolo di ninfee che giochi a colpirmi i lembi della tenda, accampati
A flusso di ampi fianchi d’aria, noi…
Mi
confesso a te, alle pietre delle stagioni,
Calici di terra e di suoni, per un altare sulla radice d'agata del mondo
Che non si dischiude.
Qui siamo giunti a pregare le nostre muse,
Nell’ora che rischiara al passare di nubi e di viandanti…
Calici di terra e di suoni, per un altare sulla radice d'agata del mondo
Che non si dischiude.
Qui siamo giunti a pregare le nostre muse,
Nell’ora che rischiara al passare di nubi e di viandanti…
2
Dalla
terra si leva, saldo,
Il canto di viaggio dissipato dei giorni, dei riti a
Una pace d'alfabeti…
Cara, dolce maestà della mia vita orientale, inesatta…
Catena domestica di limpidi errori: il panneggio stinge gli orli in ubriaca
Aurora…
Il canto di viaggio dissipato dei giorni, dei riti a
Una pace d'alfabeti…
Cara, dolce maestà della mia vita orientale, inesatta…
Catena domestica di limpidi errori: il panneggio stinge gli orli in ubriaca
Aurora…
Snodo di
un nitido essersi correnti…
Terra alla terra, il sole carezza l’ultimo scoglio
Dell’isola appena sorta dalle ceneri di una gigante di profumi sotterrati...
Terra alla terra, il sole carezza l’ultimo scoglio
Dell’isola appena sorta dalle ceneri di una gigante di profumi sotterrati...
Sfilaccio d’anima mortale
Era una foresta il cavo della mano_ Al tempo ti rende e al corallo
Delle labbra il corpo di magnolia incredulo, ma noi, tu ed io,
Noi,
Vuotata la valigia di plasma temprato che ci accosta,
Noi avremo, entro il magico sistema, la scacchiera confusa di un caduco
linguaggio, amore, amore… Che non parla
Però, la vedo vicino alla tua poetica non sei solo.
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