Foto di Rosangela Musone |
Nel Sangue, Nel
Tuo Nome –
da “La Cima
Parlata” (A. Kussell & Fidel Marino - 1988)
Ho atteso: il fango s’è
trasformato in Parola
(edera murale al divisorio di sole, edera...) difesa di suoni, idilli...
Per allacciarti alle mie mani fiaccate.
A levante il volo di rarefatte vite alari:
angeli-vipera, albatri alla carena, fuori della
Bolgia le ore a battiti sul filo di intesa fra i
balconi...
Non so più gemere - né le tue dita a un fiato di
chitarra -
La carne s’è fatta così intransigente…
L’anima deposita il suo vello, gli uccelli s’amano
nell’aria, l’anima
Versa il suo avello. T’amai - mia ricercata mente -
E non raccolsi il frammento di pietra, il cuore di tuo
figlio…
Non il fango, nel sangue e nè il tuo nome...
L’ultima notte randagi nell’alveo di brina, con
Gli astri tremanti in avanzo - di un verso a San
Gli astri tremanti in avanzo - di un verso a San
Lorenzo…
La mia vita… vita - O vita…
acre e viva e fischiante fosti…
acre e viva e fischiante fosti…
L’erba cresciuta nel fango di Giobbe, che qui un dì
videro tendersi
Voci di muse - Sangue nelle vene straripate.
Ho conosciuto l’Essere, i suoi occhi erano il filo di
spine in fiore a Guantanamo;
Infinito, sciolti capelli di Proserpina che non venne
a visitarmi per anni... Vuoto lasciato a perdersi
Nell’umida uggia della notte - fu d’inverno,
Nell’umida uggia della notte - fu d’inverno,
Ebbi in dono la mia giovinezza - che non passa o è
Già mattina...
Noi?
Avevamo il rostro infernale di due angeli
Mentre s’amano.
Wow che chiusa, magnifica!!!
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