sabato 10 dicembre 2016

Nel Sangue, Nel Tuo Nome


Foto di Rosangela Musone



Nel Sangue, Nel Tuo Nome
da “La Cima Parlata”  (A. Kussell & Fidel Marino - 1988)





Ho atteso:                    il fango s’è trasformato in Parola
(edera murale al divisorio di sole, edera...)  difesa di suoni, idilli...
Per allacciarti alle mie mani fiaccate.
A levante il volo di rarefatte vite alari: angeli-vipera, albatri alla carena, fuori della
Bolgia le ore a battiti sul filo di intesa fra i balconi...

Non so più gemere - né le tue dita a un fiato di chitarra -
La carne s’è fatta così intransigente…
L’anima deposita il suo vello, gli uccelli s’amano nell’aria,  l’anima
Versa il suo avello. T’amai  - mia ricercata mente -
E non raccolsi il frammento di pietra, il cuore di tuo figlio…
Non il fango, nel sangue e nè il tuo nome...

L’ultima notte randagi nell’alveo di brina, con 
Gli astri tremanti in avanzo - di un verso a San  
Lorenzo…

La mia vita… vita - O vita…   
acre e viva e fischiante fosti…
L’erba cresciuta nel fango di Giobbe, che qui un dì videro tendersi
Voci di muse - Sangue nelle vene straripate.
Ho conosciuto l’Essere, i suoi occhi erano il filo di
spine in fiore a Guantanamo;
Infinito, sciolti capelli di Proserpina che non venne a visitarmi per anni... Vuoto lasciato a perdersi
Nell’umida uggia della notte - fu d’inverno,
Ebbi in dono la mia giovinezza - che non passa o è
Già mattina...

Noi?

Avevamo il rostro infernale di due angeli
Mentre s’amano.










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